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Dentro l'essenzialità della forma
La mia scultura "esatta". O del desiderio di verità
By GC

Ottobre 2023

Il sentimento che ogni volta provo nell’accingermi a creare una forma è paragonabile a quello di un acrobata che si appresta ad eseguire un delicato esercizio di equilibrio. Per tutto il tempo mi sento come un funambolo sul filo, basta un niente per rovinare tutto.

L’esercizio si consuma in apnea, sperimentando senza sosta archi di circonferenza e linee spezzate, fino a trovare l’esatta corrispondenza geometrica, il limite minimo oltre il quale la forma non è più ulteriormente riducibile divenendo valore primario, codice inopinabile, significante e significato allo stesso tempo. A quel punto, balzo giù dal filo e torno a respirare. 

 

La ricerca dell’essenzialità formale è il mio modo di accostarmi alla verità. La forma ridotta alla sua geometria fondante, che si mostra allo sguardo senza altri fini se non la propria rappresentazione, rispecchia il mio desiderio di valori assoluti e univoci.

 

L’unità di misura è sempre lo sguardo, con la sua capacità di interazione emotiva ed elaborativa con l’opera, che avvolge e scruta la forma nel suo apparire estetico e comunicativo e che, pur nella molteplicità delle interpretazioni possibili, è sempre in grado di percepirne la componente di verità.

 

Penso che nel valore di verità sia contenuto un elemento di bellezza, così come nell’assolutezza formale sia possibile rintracciare elementi di verità. Il mio fare arte, la mia ricerca della forma “esatta” ha per me questo scopo: ricercare quella verità (attraverso la ricerca della bellezza).

© 2022-2025 by Giuliano Cinquina

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